giovedì 25 aprile 2013

Ogni giorno

Ogni Giorno
di: David Levithan casa editrice: Rizzoli pag: 370 titolo originale: Every Day



A si risveglia ogni giorno nel corpo di un'altra persona. Ogni mattino A si trova ad affrontare le giornate e le vite di persone sconosciute ed è così da sempre. Scivolando da una vita all'altra, A ha imparato ad interagire col mondo, senza interferire in maniera drastica sulle personali vicende dei suoi ospiti, fino al giorno in cui, nel corpo di Justin, non conosce Rhiannon, e l'amore risveglia in lui il bisogno di una esistenza tutta sua.

Se state vivendo una straordinaria sensazione di Dejavu, non è perché state "abitando" il corpo di qualcun'altro, ma perché probabilmente vi è capitato di vedere qualche episodio di "In viaggio nel tempo" aka "Quantum Leap", telefilm degli anni '90 in cui il dottor Samuel Beckett (Scott Bakula) viaggia attraverso il tempo passando da un corpo all'altro, vivendo le esperienze legate a ciascun "ospite" involontario e cercando di risolvere i problemi  legati alle loro vicende personali per poter passare al successivo "salto" temporale. Sebbene quello del protagonista  A non sia un viaggio nel tempo, ma solo nello "spazio" ( poiché si sveglia sempre in corpi che hanno la sua età, e che vivono  a poche ore di distanza l'uno dall'altro) l'idea risulta sicuramente molto simile. Se però non avete mai visto Quantum Leap, tranquilli, il romanzo ha comunque un suo percorso narrativo ben preciso, il quale è facilmente comprensibile anche senza precedenti esperienze televisive. A si ritrova catapultato nell'esistenza dei più svariati individui, felici, malati, gay, depressi, sportivi, drogati, semplici studenti normali, e grazie a queste esperienze ci fa "mettere nei panni" di ognuno, rivelando punti di vista interessanti e cercando di farci capire quanto difficile sia rapportarsi con il mondo, e vivere il proprio personalissimo Io. Com'è essere in un corpo che smania per la droga? Cosa si prova quando la depressione rende tutto una cappa oscura e opprimente? E come ancora è vivere una sessualità che non viene capita e accettata facilmente dagli altri? David Levithan costruisce una storia d'amore che trascende l'aspetto fisico, le malattie o la sessualità per darci un semplice messaggio: se ami qualcuno, quel qualcuno è al di là dello spazio e del tempo, l'amore è un salto della fede nel sentimento che ti lega a l'altro. Nel momento in cui A scopre l'amore, tutto il suo "sistema" viene scombussolato,  l'esistenza di A  dovrà ridimensionarsi e trasformarsi per potersi di nuovo definire. Nel nuovo percorso A si troverà involontariamente a sconvolgere la vita di uno dei suoi ospiti e questo lo porterà  a trovarsi per la prima volta in pericolo. Alla storia d'amore, e al tentativo di educarci a vedere attraverso gli occhi di qualcun'altro, David Levithan associa  quindi anche un po' di suspense , sufficiente a dare un po' di pepe alla storia, ma che  lascia alla fine del romanzo con molte più domande di quante siano le risposte. Se da una parte è lodevole da parte dell'autore il suo tentativo di aprirci gli occhi su ciò che è "L'altro" e su quanto le personali esperienze di ciascuno influiscano  sulla resa della sua esistenza, allo stesso tempo non tutti i temi sono trattati con il dovuto approfondimento, lasciando il lettore non del tutto convinto. David Levithan ha sicuramente molto caro il tema dell'orientamento sessuale, ed in particolare quello dell'omosessualità, e questo verrà riproposto in molti modi all'interno delle varie vite impersonate da A. Tutti i punti di vista risultano interessanti, ma alcuni sembrano essere inseriti più con intento  puramente educativo che non per continuare o completare la storia. In definitiva il libro si lascia leggere facilmente, intrattiene e propone anche qualche spunto di riflessione interressante, ma lascia con un senso generale di incompiutezza. Avrei voluto che lo scrittore avesse limato alcuni punti e cercato di spiegare meglio la strana esistenza di A. Forse però David Levithan voleva solo comunicare un generale messaggio d'amore senza vincoli, e quindi la lettrice di fantascienza-fantasy che è in me si è fatta qualche domanda di troppo. Consigliato a chi cerca una lettura semplice,  scorrevole, che parla d'amore e fa riflettere  e ha un lato sci-fi, senza però essere minimante uno sci-fi. Voto: 7.

Un brano tratto dal libro:

"Sono un vagabondo, e anche se la mia condizione comporta un certo grado di solitudine, mi regala un notevole senso di liberazione. Non sarò mai costretto a definire me stesso a partire da qualcun altro. Non soffrirò mai la pressione delle occhiate, il fardello delle aspettative dei genitori. Ai miei occhi ogni individuo si presenta come la parte di un tutto, e io posso concentrarmi su quel tutto più di chiunque altro. Non sono accecato dal passato, né motivato dal futuro. Mi concentro sul presente perché è la sola dimensione che sono destinato a vivere."

6 commenti:

  1. L'ho finito di leggere ieri sera e questa tua recensione rispecchia in pieno la mia opinione, che non sono ancora riuscita a buttare giù. A parte che mi hai aperto gli occhi su Quantum Leap, che avevo del tutto rimosso ma che avrò seguito per non so quanti episodi!!! In ogni caso la storia mi ha lasciata un po' insoddisfatta, in alcuni punti mi è sembrata forzata, in altri mi sembrava volesse per forza trasmettere un messaggio ma senza averne la forza per farlo... insomma, leggibile ma non memorabile.
    Su fb avevo già iniziato a leggere commenti dei lettori che esaltavano la suprema bellezza di questo libro e io mi sentivo così ... tagliata fuori, perché non condividevo lo stesso entusiasmo.
    La tua recensione mi conforta ;)

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    1. Io l'ho visto con il 15% di sconto in libreria e conoscendo l'autore per una sua collaborazione con John Green l'ho preso a scatola chiusa. Non conoscevo la trama, e credo che in un certo senso Levithan non l'abbia sfruttata in tutte le sue potenzialità, come te anche io ho avuto alla fine un senso di insoddisfazione. Anche stavolta penso che i pareri entusiasti derivino dalla giovanissima età di chi legge oppure da una grande facilità a lasciarsi coinvolgere da sentimentalismi. Quantum Leap aveva più originalità e gli ultimi episodi erano anche commoventi :)

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  2. Come idea di base sembra quella del telefilm Quantum Leap, te lo ricordi?!

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    1. Me lo ricordo! L'ho anche scritto nella rece :P :) Mi piaceva molto il telefilm!

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  3. Non ho mai letto niente di questo autore, ma la tua recensione mi ha molto incuriosito. Penso proprio che lo prenderò!

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    1. Mi fa piacere di esserti stata utile! Comunque tieni presente si tratta di un libro leggero, non è uno di quelli che ti cambia la vita come lettore :)

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