giovedì 14 febbraio 2013

La donna in bianco

La donna in bianco
di: Wilkie Collins casa editrice: Fazi pag: 688 titolo originale: The Woman in White



Walter Hartright è un maestro di disegno e viene ingaggiato per insegnare la sua arte a due giovani donne di Limmeridge nel Cumberland, Laura Fairlie e la sua sorellastra Marion Halcomb. La notte prima della sua partenza per il Cumberland, Walter incontra una misteriosa donna completamente vestite di   bianco. Laura Fairlie è promessa a Sir Percival Glyde, baronetto dell'Hampshire, ma il suo cuore è presto accesso da un tenero amore per Walter. La vita delle due sorellastre, di Walter e della donna in bianco si legheranno indissolubilmente in un intricato mistero.

La donna in bianco è un giallo ottocentesco dallo stampo incredibilmente moderno. La narrazione condotta inizialmente dalla penna di Walter Hartright si suddivide poi nelle testimonianze di molti personaggi presenti nel romanzo. Hartright si fa cioè depositario di ciascuna testimonianza e la riporta fedelmente legandola poi alla successiva nella perfetta ricostruzione di ciascun evento fino allo svelamento finale del mistero.
Wilkie Collins è considerato uno dei precursori del giallo di stampo moderno e in questo stesso romanzo è possibile trovare parti così attuali che potrebbero essere state scritte oggi. Collins ha la capacità veramente straordinaria di entrare pienamente nella testa dei suoi personaggi e attraverso le loro stesse parole farli vivere in maniera vivida e credibile. In questo senso ho trovato particolarmente ben realizzata la parte di testimonianza di Mr Fairlie (lo zio di Laura Fairlie) così odioso da risultare alla fine spassoso, e quella del Conte Fosco, un personaggio così ben caratterizzato nella sua untuosa-malvagia indole, da essere protagonista anche nelle parti scritte su di lui dagli altri interpreti della vicenda.  La donna in bianco ha tutte le caratteristiche tipiche del romanzo ottocentesco: la narrazione che sale per gradi fino a creare la giusta tensione, la rappresentazione intelligente di ciascun personaggio (ognuno così ben cesellato da essere nitido anche se la sua apparizione è solo un cameo) , e soprattutto la capacità di rendere al meglio una società così lontana da noi nel tempo, ma allo stesso tempo sempre attuale (sebbene gli italiani vengano rappresentati sempre o come gioviali ingenui  o come malintenzionati furbacchioni). I cambi di stile narrativo, passando da una testimonianza all'altra, rendono il romanzo scorrevole nonostante il numero considerevole di pagine e tengono viva l'attenzione fino alla fine, le personalità di ciascun narratore e le sue opinioni risaltano dalla pagina in maniera  astutamente ideata dall'autore . Non penso di sbagliarmi se dico che ai giorni nostri Collins sarebbe stato, oltre che un bravo giallista, anche un'ottimo sceneggiatore per la tv. Consigliato a tutti gli amanti dei romanzi ottocenteschi e agli appassionati di gialli. Voto: 8 e mezzo.

2 commenti:

  1. E' uno di quei romanzi che desidero da tempo leggere. La tua bella recensione mi conferma che non devo lasciarmelo scappare!

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    1. Sono sicura che ti piacerà! Se ti può interessare Fazi pubblica l'e-book suddiviso in 6 capitoli (ogni capitolo un e-book), il cui prezzo complessivo è un pochino meno del cartaceo (almeno mi sembra) e il primo capitolo è gratis :))

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