lunedì 26 novembre 2012

La bambina che fece il giro di Fairyland per salvare la fantasia

La bambina che fece il giro di Fairyland per salvare la fantasia 
di: Catherynne M. Valente casa editrice: Sperling & Kupfer pag: 279 titolo originale: The Girl Who Circumnavigated FairyLand




Settembre ha dodici anni ed è stufa delle solite cose di tutti i giorni. Così, quando il Vento Verde le propone di andare a FairyLand, non ci pensa due volte e in groppa ad un Leopardo delle Brezze Lievi comincia un incredibile avventura fra steghe, Fate, regine, Viverne e molto altro ancora..

Il romanzo di C.M.Valente è un opera di fantasia che si pone a metà strada fra Alice nel Paese delle Meraviglie e La Bussola d'Oro. Ritroviamo le atmosfere Carrolliane in diversi aspetti: i numerosissimi personaggi, i dialoghi non-sense e il tema del viaggio-avventura attraverso luoghi incredibili e immaginifici . Allo stesso tempo però osserviamo, rispetto ad Alice, un'introduzione di lati oscuri nei personaggi e la creazione di atmosfere quasi al limite con il noir, come accadeva nella Bussola d'Oro. Se infatti Alice è ingenua e si ritrova suo malgrado nelle assurde situazioni del paese delle meraviglie, Settembre è consapevole delle sue scelte ed affronta con tenacia e spirito d'avventura tutte le sfide che man mano si avvicendano.
Quello di Settembre, però, è un viaggio più complesso di quello di Alice. Settembre incontrerà anche personaggi oscuri, come la Marchesa, si troverà a compiere scelte drastiche e a vivere sulla sua pelle situazioni quasi drammatiche. Mentre in Alice è possibile ridere degli stessi "cattivi" (la Regina di Cuori è a suo modo un personaggio spassoso), in questo libro i "cattivi" sono fatti per spaventare e far paura, per impressionare e sconvolgere. Il personaggio della Marchesa è in questo senso molto ben  riuscito, affascinante nella sua oscurità. Anche i compagni di avventura, ed in particolare la Viverna "Dalla A alla L" e il Marid Sabato sono ben costruiti e vividi. Il libro nel complesso presenta delle buone idee di base, ma pecca purtroppo di alcune sviste dal punto di vista stilistico. Se infatti i dialoghi non-sense di Lewis Carrol sono  dei piccoli gioielli narrativi, dove niente è sprecato o è a caso,  quelli di C.M.Valente diventano  un esercizio di stile forzato ed eccessivo, spesso non necessario.  Il libro manca di quella freschezza narrativa che si ha in Alice e diventa in alcuni punti un po' noioso, con passaggi evitabili o mal costruiti. Nel complesso però il libro si lascia leggere e riesce anche piacevolmente a stupire nel finale, che devo dire di aver apprezzato molto e che ha riscattato in gran parte il romanzo. Consiglio la lettura di questo libro a chi cerca una favola-noir e ai lettori  giovani. Voto: 7--

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