sabato 12 novembre 2011

Believe

Nancy Ollis aveva sempre ritenuto spiacevoli tutte quelle storie su streghe, fate e folletti.  Gli abitanti di Burroghs, dove viveva, erano molto più inclini di lei a vedere in quei racconti un fondo di verità e si diceva di Nancy che soffrisse della sindrome di "S.Tommaso".
Tutto quello che di concreto e tangibile si offrisse alla sua vista era reale, non meno della stessa Nancy. Era "tutto il resto" il vero problema.
Non che Nancy considerasse "tutto il resto" un problema, visto che per lei non esisteva.
Ma si sa, i problemi esistono anche se si fa finta di non vederli. Ed una mattina di Febbraio un problema, con un piccolo cappello rosso a punta, bussò alla porta di casa Ollis.
Il problema in questione non era più grande di dieci centimetri, si chiamava Floyd ed aveva un'aria piuttosto imbronciata.
La cosa che più stupirebbe nell'incotrare Floyd non sarebbe però nessuna di queste peculiari caratteristiche, quanto lo stentoreo tono di voce che solo un folletto veramente arrabbiato riesce ad avere.
Ma andiamo con ordine.
Miss Ollis era occupata quella mattina in piccoli lavori  nel giardino d'inverno dietro la sua abitazione. Nancy aveva un negozio di fiori a Burroghs, ed era considerata il miglior pollice verde di tutta la contea. La famiglia Ollis si occupava di piante e fiori da generazioni, ed era sempre stato un mistero per tutti  come riuscisse ad avere sempre fiori così belli, anche quando nessun'altro fioraio nello spazio di 50 km riusciva ad averne. "Esperienza e talento" ripeteva Nancy, con orgoglio.
Proprio mentre si accingeva a travasare delle giovani piantine, sentì  bussare forte alla porta dell'ingresso principale.
Con disappunto lasciò a metà il suo lavoro e si diresse alla porta.
"Buongiorno Miss Ollis" sentì dire.
"Buong..." si interruppe  Nancy, quando si accorse di non vedere nessuno difronte a lei, nè più lontano nel cortile.
"I soliti ragazzacci" pensò, e si accingeva già a richiudere la porta quando di nuovo una chiara voce richiamò la sua attenzione.
"Qui in basso Miss Ollis, la questione è importante, è necessario parlarne per il bene di entrambi".
Fu allora che lo vide. Il problema.
Teneva le braccia conserte, e se Nancy avesse potuto descrivere la sua espressione, l'avrebbe definita risoluta ed ostile.
"Che diavol.." biascicò ancora Nancy, nella cui mente vorticavano pensieri che riguardavano l'aver maneggiato diserbanti  che, forse, le  stavano  ora procurando  delle allucinazioni.
"Miss Ollis, la mia comunità e la sua famiglia hanno stipulato un chiaro contratto, se lei continuerà imperterrita nella sua azione di sabotaggio ci vedremo costretti a rivolgerci alla concorrenza".
Nancy fu tentata di darsi da sola uno schiaffo, ma poi, tornando padrona di se, chiuse la porta e si diresse in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e riordinare le idee.
Fu in quel momento che accadde.
Tutte le porte e le finestre della casa cominciarono a sbattere creando un frastuono terribile.
Spaventata, Nancy corse fuori verso la serra, come se le sua amatissime piante avessero il potere di proteggerla.
E lì due piccoli occhietti neri, che sprizzavano fuoco, la fissarono più risoluti che mai.
"Mi ha costretto Miss Ollis, non è mia abitudine agire in questo modo".
E' strano quello che accade quando un problema, rimasto a lungo sopito e nascosto nella nostra coscienza, viene alla luce del sole.
Invece di provare rabbia o costernazione, Nancy si sentì ad un tratto sollevata. Se la vita è un complicato mosaico, e noi la passiamo assemblando con cura e con coraggio ogni minuscolo pezzo, giunge prima o poi un tassello più significativo di altri. Quello che ci fa intuire più degli altri la figura che ne verrà fuori, e ci permetterà poi di trovare più facilmente tutti gli altri.
Da tempo Nancy aspettava di trovare quel "magico tassello", quell'indizio che da tutta la vita avevo rifuggito, ma che ,solo, poteva spiegare tante cose.
"Era tutto vero" sussurrò a se stessa. "Nonna Ollis, mi aveva spiegato, aveva detto che dovevo credere per poter capire".
Mildred Ollis, la bisnonna di Nancy, era stata una donna molto amata a Burroghs. La stessa Nancy la ricordava con affetto, pur avendo solo poche ricordi sfocati di lei .
Tutti a Burroghs ritenevano la vecchia Mildred un personaggio assai stravagante, nondimeno era amata  proprio per questo.
Sapeva catturare l'attenzione della gente con storie fantastiche ed aveva un raro talento per i fiori.
"Devi aver cura della mia gente, se vuoi che il contratto resti valido" disse Floyd.
Risucchiata dai ricordi, Nancy guardò Floyd come se lo vedesse per la prima volta.
"Le porte e le finestre, e il cotone... vero?"
Floyd sorrise ed annuì. Finalmente Nancy ricordava tutto.
Molti anni prima, quando la famiglia Ollis si era installata nella contea di FairyShire, aveva stretto con i folletti locali un singolare patto di amicizia e collaborazione.
La famiglia Ollis si sarebbe presa cura del piccolo popolo ed in cambio i gentili folletti avrebbero assicurato loro piante e fiori di eccezionale qualità.
La piccola comunità di folletti richiedeva in cambio solo piccole attenzioni. Quello che rende la vita di un folleto assolutamene magica è poter giocare tiri birboni.
Ed era questo quello Nancy aveva impedito loro di fare.
Vivendo in una casa antica, Nancy non si era meravigliata nel dover applicare fermi a porte e finestre, sentendole spesso sbattere, e pensando che il problema derivasse da fastidiosi spifferi. Allo stesso modo, aveva pensato che i buchi che trovava di sovente nelle maglie di cotone derivassero dai tarli dei vecchi mobili. Essendo una donna pratica, si era limitata a passare al sintetico con buona pace per i tarli.
Ma non era così che andavano le cose.
"Come si chiama il folletto del cotone?"
"Fiocc" disse il folletto.
Mentre Floyd era un folletto sbatti-porte, ossia uno di quelli che che fa sbattere una porta, anche se non c'è un alito di vento, Fiocc era un folletto del cotone, che si diverte a gustare piccoli morsi di pregiato cotone dagli indumenti.
"Flicc di sopra mi ha aiutato con le finestre prima" aggiunse cappello-a-punta.
"Flicc, il folletto sbatti-finestre" sorrise Nancy.
"Non mi ricordavo più di voi" aggiunse " o forse avevo troppa paura per crederci"
"Ma ora lascerò che voi possiate tornare a fare tiri birboni, avrò bisogno del vostro aiuto con le piante, che sapientemente curate  con la vostra magia"
Floyd si ritenne soddisfatto, fece un inchino, schioccò le dita e, mentre in lontananza una porta sbatteva, sparì.
C'è sempre un motivo per tutto, ora lo sapete. E se le porte e le finestre di casa vostra sbattono quando non c'è un alito di vento o la vostra maglietta preferita ha  un buco sulla spalla, non crucciatevi, se non vedete una soluzione non vuol dire che non esiste. Dovete solo crederci.

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